Protesi digitali e analogiche: come funzionano?

Gli apparecchi acustici sono dei dispositivi elettronici costituiti da un microfono, un altoparlante e un amplificatore, progettati per amplificare il suono e permettere alle persone che soffrono di ipoacusia di ritornare a sentire in maniera efficiente.

Esistono diversi tipi di protesi acustiche e in generale, in base al tipo di elaborazione sonora che utilizzano, si possono suddividere in due categorie: analogiche e digitali.

Nell’apparecchio acustico analogico le onde sonore esterne vengono captate da un microfono, convertite in segnale analogico mediante l’uso di un trasduttore e poi trasmesse ad un amplificatore, il quale aumenta la potenza del segnale appena percepito anche fino a 60dB.

Gli apparecchi acustici analogici nascono intorno agli anni ’60 e si possono trovare ancora oggi, ma il sistema con il quale questi trasferiscono le onde sonore amplificate all’orecchio è ormai superato. Con l’avanzare dei processi tecnologici, infatti, si è ottenuto un nuovo circuito, di tipo digitale, più conforme ad ogni esigenza del paziente, esteticamente più piccolo e tecnologicamente più avanzato.

Nell’apparecchio acustico digitale l’onda sonora viene captata dal microfono, poi viene convertita in segnale elettrico, digitalizzata ,amplificata e trasferita successivamente al ricevitore che si occuperà di inviare il suono verso il timpano.

La differenza tra un apparecchio analogico e uno digitale non sta nel percorso che le onde sonore esterne compiono prima di raggiungere l’orecchio interno, ma nel fatto che, mentre un apparecchio analogico amplifica qualsiasi rumore, non differenziando i suoni utili dai suoni di sottofondo, l’apparecchio digitale è in grado di distinguere i suoni presenti nell’ambiente circostante, rielaborando una versione sonora naturale depurata dall’effetto rumore di sottofondo e donando così a chi lo indossa un ascolto molto più chiaro e definito. Inoltre, l’apparecchio digitale è predisposto per essere programmato ad esigenza del paziente: l’audioprotesista regolerà l’ausilio in base all’ambiente sonoro in cui egli è abituato a vivere, servendosi di algoritmi appositamente studiati che gli permettono di regolare l’intensità, la chiarezza e altri aspetti del suono. Per quanto riguarda, invece, gli apparecchi analogici non è possibile programmarli automaticamente attraverso l’uso di un pc, ma è necessario regolarli manualmente.

Un’ altra differenza tra i due ausili sta nel costo: un apparecchio acustico digitale ha un costo più elevato, in quanto la qualità della sua prestazione è notevolmente più alta e notevolmente più duratura. Inoltre, la sua forma è ridotta al minimo indispensabile, in modo da poter indossare l’apparecchio acustico senza essere notati.

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